LA RAGAZZA CON LA LEICA - HELENA JANECK


Gerda, una donna di cui ricordare la storia, una martire del nostro passato che ha perso la vita facendo ciò che più amava fare: fotografare per raccontare. Una donna forte, consapevole del suo fascino e della sua intelligenza, agile nel superare gli ostacoli della vita e di un'energia così persistente che tutti coloro che la accerchiavano ne sentivano l'intensità. 

Questa biografia che prende le forme di romanzo, mette al centro le voci testimoni dell'esistenza di questa donna, la personificazione della gioia. A raccontarla sono il dottor Willy Chardack, il "Bassotto", un medico ebreo tedesco, rifugiatosi a Parigi come Gerda e innamoratosi di lei nel primo istante in cui la vide specchiarsi su una vetrina; il secondo personaggio che ci descrive la protagonista è la modella ed amica del liceo Ruth Cerf e infine a parlare di lei ci sarà anche Georg Kuritzkes, un altro amante passeggero che ha incontrato nella sua breve esistenza. 

Dai loro racconti Gerda non appare una persona dai contorni ben definiti, ma sembra più essere il fantasma dei loro ricordi e l'oggetto di nostalgia che li ha accompagnati per decenni. Il linguaggio utilizzato è curato e consapevole, ma il ritmo della narrazione è lento. Infatti il romanzo, essendo un lungo elenco di ricordi intrecciati tra di loro, risulta essere alle volte prolisso e di difficile comprensione, questo perché si salta da uno spazio temporale ad un altro in modo improvviso. Tuttavia, ho trovato interessante lo stratagemma utilizzato per raccontare questa figura storica e le  poche istantanee inserite nel testo che per un istante mostrano il lato intimo e potente di Gerda Taro.

Rebecca Luisetto

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