IL NASO DI DANTE - PIER LUIGI VERCESI


"Il naso di Dante" è un piccolo trattato in difesa del vero volto del nostro poeta. Il suo profilo è ormai da secoli scolpito nella nostra mente grazie alla descrizione di del "Trattatello in Laude di Dante" di Bocaccio che ce lo descrive con un viso "assai spigoloso, la faccia torva e il naso aquilino". Ma se Dante non avesse avuto proprio queste caratteristiche?

A porre il problema è l'autore del libro che dopo aver ritrovato un carteggio tra Seymur Kirkup e Gabriele Rossetti, italiano esule a Londra, vuole urlare al mondo di riconsiderare i propri stereotipi. Infatti lo stesso Kirkup parla di un episodio che potrebbe ribaltare le carte sul tavolo. Nell'estate del 1840 nel palazzo del Bargello a Firenze viene riportato alla luce un affresco di Giotto che raffigura il volto di Dante da giovane. Kirkup, quindi, decise di corrompere il guardiano per farsi chiudere dentro quella sala e provare a ricopiare quei tratti che presentavano un naso ad aquilino, ma molto più dolce di quello che ci viene riportato attraverso i secoli. Purtroppo questo suo schizzo rimarrà per sempre il solo testimone di questi tratti caratteristici, perché dopo il restauro dell'opera da parte di Antonio Marini su commissione del Granduca di Toscana, il ritratto verrà completamente stravolto. 

Da questa prima prospettiva, Vercesi poi passa a raccontare di tutte le interpretazioni a cui è stato sottoposto Dante non solo a livello fisico, ma anche spirituale e psicologico. Infatti, tra i capitoli si instaura un viaggio che racconta come il sommo poeta fiorentino sia stato oggetto di diverse decodificazioni. Tanto che il medesimo è stato indicato come un templare, oppure come un appassionato studioso di tradizioni islamiche o come eretico divulgatore. 

Insomma, Dante è sempre stato e sarà sempre una figura centrale per la letteratura italiana e per ognuno di noi rimarrà quel profilo austero che abbiamo fisso nella mente. Ma, leggere questo racconto vi aiuterà a considerarlo in tutte le sue sfaccettature, davvero interessante.

Rebecca Luisetto




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