LA LOCANDIERA - CARLO GOLDONI


"La locandiera" è una delle commedie più divertenti mai scritte. In soli tre atti, il veneziano Carlo Goldoni è stato in grado di condensare vizi e imbarazzi che segnano la vita degli uomini. L'aspetto che la rende intramontabile è il fatto che si tratta di una "commedia di carattere", ossia la tipologia di teatro resa straordinariamente efficace da Goldoni, tanto da stravolgere la tradizione della Commedia dell'Arte. 

Al centro del racconto, per l'appunto, c'è la locandiera: Mirandolina. Questa, che viene aiutata dal cameriere Fabrizio nel mantenere la sua attività alberghiera, si trova a difendersi dalle numerose e insistenti proposte amorose. Da una parte ha il Marchese Forlipopoli, un nobile decaduto, dall'altra invece si trova ad affrontare il Conte di Albafiorita, un mercante arricchito grazie al commercio e che con tale denaro si è comprato il titolo. A questi, inoltre, si aggiungerà il misogino Cavaliere di Ripafratta che  in un primo momento si prenderà gioco dei due pretendenti, affermando di preferire la sua libertà, poi però Mirandolina farà di tutto per farlo innamorare di lei. Il Cavaliere cadrà nel suo tranello. Tuttavia, a stravolgere i piani dei pretendenti sarà la stessa locandiera che, dopo aver conquistato tutta la loro attenzione, annuncerà il matrimonio con Fabrizio, da sempre innamorato della donna. 

Questa commedia mi è sempre piaciuta per la sua capacità di essere tanto semplice quanto eccelsa nell'intreccio dei personaggi e delle loro azioni. Inoltre, le caratteristiche affidate ad ogni partecipante rendono perfettamente giustizia agli stereotipi dell'epoca. Infine Mirandolina, così consapevole delle sue abilità femminili, riesce a stupire il lettore con ogni sua battuta, dotata di grande intelligenza e furbizia. 

Rebecca Luisetto

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