LE CONFESSIONI DI UN ITALIANO - IPPOLITO NIEVO


"Le confessioni di un italiano" è il romanzo di maggiore importanza scritto da Ippolito Nievo. La sua nascita avviene nel 1857 e in poco tempo trova la sua piena realizzazione, nonostante la sua mole impegnativa. Il libro non venne subito pubblicato dall'autore per due motivi: da una parte non trovava un editore, mentre dall'altra era troppo occupato nelle vicende garibaldine. Perciò il libro venne pubblicato postumo alla sua morte, ossia nel 1867 e gli editori in un primo momento lo intitolarono "Le confessioni di un ottuagenario".

Si tratta di un romanzo storico ambientato nella contemporaneità dello stesso scrittore. Al centro del racconto c'è il protagonista Carlo Altoviti, detto Carlino, che ormai anziano decide di redigere le memorie della propria vita. In questo modo, attraverso la narrazione degli eventi della sua esistenza, intreccia anche il racconto dell'Italia del suo tempo, quella sconvolta dalla disgregazione della società settecentesca a causa delle rivoluzioni e poi evoluta verso una vera e propria nazione durante la Restaurazione. 

Carlino, così, racconta la sua infanzia e la sua adolescenza vissute nel Castello di Fratta, vicino a Portogruaro, immerso in un ambiente feudale e quindi anacronistico. Essendo orfano non vive un affetto pieno da parte della zia che lo ha preso in affidamento, ma a dimostrargli il loro bene saranno il servo Martino e la cugina Pisana, per la quale proverà un forte amore per tutto il corso della sua vita e con cui avrà una relazione complicata per molti anni.  Sarà Padova, dove Carlino inizia a studiare, che gli regalerà l'esperienza di un ambiente liberale e gli offrirà gli strumenti per fare in modo che la sua identità di veneziano si realizzi poi in quella di italiano. Da qui partiranno quindi anche le vicende insurrezionali e la sua successiva condizione di esule, eventi che permettono di mostrare al lettore il processo dell'Italia unita attraverso gli occhi del protagonista. 

L'aspetto interessante del romanzo è che, nonostante non abbia avuto la revisione da parte dello stesso autore, egli sia comunque riuscito a trasmettere i grandi ideali risorgimentali che lo muovevano. Inoltre Nievo lo fa con uno scopo educativo nei confronti del lettore, a cui cerca di instillare il proprio entusiasmo per l'epoca che lui stesso ha vissuto con un tono ironico e un linguaggio popolare. 

Rebecca Luisetto

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