CAMBIARE L'ACQUA AI FIORI - VALÉRIE PERRIN


Dentro di me percepisco una tempesta di emozioni struggenti e difficili da spiegare a parole, ma straordinarie da provare sulla propria pelle. "Cambiare l'acqua ai fiori" è uno di quei romanzi che rimane scolpito come una cicatrice sul corpo, di cui si ricorderanno sempre i profumi, le lacrime di commozione e i sorrisi. 

Al centro del racconto c'è una figura femminile, Violette, una protagonista tanto complessa da sembrarci reale, durante la lettura infatti ci sembra che possa essere una donna da incontrare in carne ed ossa, una di quelle persone che vorremmo incrociare nel nostro percorso, perché sa ascoltare, consolare ed accogliere. Violette è una donna dalle tante sfumature che vanno dall'inverno all'estate ma coesistono in maniera equilibrata. In lei c'è il freddo della neve che segna il suo passato punteggiato da enormi vuoti, ma non manca mai la luce del sole e i colori dei suoi fiori che rimandano a quella speranza di una vita che va avanti, nonostante tutto. Lei è una guardiana del cimitero di un piccolo paese della Borgogna. Qui si prende cura delle tombe, dei fiori e della sua dimora, una sorta di luogo protetto dove trovano riparo le persone segnate dalla disperazione e dai rimpianti. Questa donna, dal cuore immenso, riempie le vite dei visitatori con i sorrisi e le tazze di caffè. Mentre lei, anche nel dolore più estremo, non si lascia andare. Ma i suoi pensieri ci narrano le  sue emozioni, che sembrano uscire dalla pagina per toccarci nel profondono, senza andarsene più. 

A stravolgerle la vita è un incontro, improvviso e inaspettato. A bussare alla sua porta è un poliziotto di Marsiglia, Julien, che si presenta con una richiesta inusuale: sua madre vuole essere sepolta in quella cittadina assieme ad un uomo che per lui è uno sconosciuto. Sarà proprio da questo momento che gli eventi verranno stravolti e Violette dovrà riconsiderare il suo modo di vivere, i ricordi dolorosi e la possibilità di trovare ancora una volta il desiderio di amare ed essere amata. 

Le pagine scorrono veloci e i piani temporali diversi alternati tra di loro ci conducono verso lo straordinario intreccio di vite tra i personaggi. Si narrano gli sbagli, i rimpianti e i peccati; ma anche quella voglia di lottare per ritrovare la speranza e la passione di vivere. La scrittura ha un'armonia eccezionale, il flusso di pensieri di ogni soggetto descritto nel romanzo è efficace e diretto, senza abbellimenti o artifici. Inoltre, il racconto è ancora più suggestivo grazie alla sapiente divisione in capitoli, che vengono sempre introdotti da un'epigrafe funeraria che lascia spazio ad una riflessione.

"Cambiare l'acqua ai fiori" è uno dei romanzi più affascinanti che io abbia mai letto e Violette sarà per sempre un'amica che porterò al mio fianco. 

Rebecca Luisetto 

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