GENTE DI DUBLINO - JAMES JOYCE


"Gente di Dublino" è un'opera formata da quindici racconti ambientati nella capitale irlandese del XIX secolo, la stessa epoca in cui visse l'autore.  James Joyce, infatti, scrisse questo libro perché mosso dalla volontà di respingere l'Irlanda e gli irlandesi. Nello specifico, lo scrittore riteneva che gli abitanti di questa città vivessero in una dimensione isolata, schiavi della loro cultura, della famiglia e della religione. Dunque i protagonisti di queste storie di vita quotidiana diventano l'emblema dello stato di "vittima della paralisi morale", che sembrava essere una piaga dilagante della sua contemporaneità e che provocava una fuga dalle situazioni per nulla efficace, anzi è evidente che in ogni storia la fuga porti al fallimento totale. 

Ad ogni modo questa raccolta può anche essere vista come uno strumento utile a Joyce per trasmettere un messaggio. Infatti è evidente che lungo la narrazione del microcosmo di Dublino ci si ritrovi anche una sorta di descrizione di alcune realtà che possono essere universali. Per esempio, è al centro l'individuazione della caduta dei valori morali che non guidano più le vite delle persone, tanto che essendo spiritualmente deboli non sono in grado di affrontare le varie situazioni quotidiane. 

L'aspetto interessante di quest'opera non sono i racconti presi singolarmente, ma l'effetto di mosaico che danno nell'insieme. Infatti sono squarci di vita che riflettono la condizione dell'uomo: l'infanzia, l'adolescenza, la miseria, l'amore , la sofferenza e le contraddizioni. Sono tutti elementi che richiedono riflessioni ulteriori, dandoci un'esempio di simbolismo ermetico, infatti alcuni episodi ed eventi sono descritti da Joyce in modo semplice, ma alludono a significati ulteriori che necessitano di essere sradicati dalla pagina. 

In generale l'opera risulta molto affascinante, sia per lo sfondo che fa apparire una Dublino uggiosa, abitata da personaggi bizzarri e decadenti, dagli ambienti cupi e fumosi e dominata da venti pungenti, sia per la tecnica narrativa che nell'insieme appare lineare e diretta, non cade in registri troppo bassi, ma nemmeno viene oscurata da quelli troppo elevati. Dunque è assolutamente un libro da assaporare, che appare moderno pur essendo stato scritto più di un secolo fa e che riflette su passioni e su umori dell'esperienza di vita che possono farvi commuovere. 

Rebecca Luisetto

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