DE MAGISTRO - S. AGOSTINO

 


Il De magistro di S. Agostino è uno scritto filosofico che venne steso nel 389 a Tegaste in forma di dialogo tra l'autore e suo figlio Adeodato. 

Al centro della trattazione sembra porsi un problema di linguistica, ma si tratta di una questione solo apparente, dato che S. Agostino stabilisce quasi subito l'equazione tra il linguaggio medesimo e l'educazione. Infatti è da ricordare che lui stesso fu il primo tra i Padri della Chiesa a chiedersi quali fossero i fini, i contenuti e i termini di applicazione dell'educazione. Ciò che S. Agostino intende con educazione è ciò che può essere realizzato attraverso la teoria dell'illuminazione, secondo cui il maestro umano con la parola non può comunicare al discepolo alcun insegnamento. Questo perché le parole non dicono nulla, sono soltanto un richiamo nell'animo di colui che ascolta, il quale ha già nella sua interiorità le conoscenze, per illuminazione divina, ma che grazie ad alcuni accorgimenti didattici può richiamare alla mente. 

Il libro si divide in tre parti. La prima parte si apre con la domanda di S.Agostino al figlio su quali siano le funzioni del linguaggio e poi lascia scorrere il ragionamento che viene seguito passo passo grazie alla forma del dialogo. La seconda parte, invece, comincia con la precisazione dell'autore in merito al fatto che questo trattato non sia stato scritto per divertire il lettore, ma che sia stato realizzato per una ragione precisa, quella di "irrobustire le forze e lo sguardo della mente" in vista di un percorso che garantisca la conoscenza della verità, sinonimo di Dio. Nella terza e ultima parte troviamo, invece, un lungo monologo di S.Agostino dove cerca di chiarire la sua tesi principale, ossia "nulla si impara mediante i segni con cui viene indicato". Questo significa che la sua analisi punta a dimostrare che il segno debba essere imparato soltanto dopo aver conosciuto la cosa a cui si riferisce. Pertanto la sapienza non può essere fatta solo di parole. 

L'aspetto interessante di questo scritto è proprio la sua teoria sull'educazione, ben definita ed esposta da un ragionamento calcolato e semplice da seguire. Ho apprezzato molto questa lettura e il fatto che, nonostante non mi ricordassi molto di ciò che avevo studiato in merito a S.Agostino, io sia stata in grado di intenderlo senza troppe difficoltà. 

Rebecca Luisetto 


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