NOSTALGIA



Nostalgia, uno dei termini che considero più affascinanti nella lingua italiana. Una parola che racchiude in sé percezioni pungenti e una sensibilità malinconica rispetto alla situazione in cui ci si trova. Oggi mi sento così, vittima della nostalgia. Mi manca il contatto con i miei genitori, bere una tazza di caffè con loro e respirare l'aria del giardino. Così, mi è venuta in mente una poesia di Carducci, che a differenza mia sentiva nostalgia solo verso i luoghi della Maremma, quelli più desolati. 

Tra le nubi ecco il turchino
Cupo ed umido prevale:
Sale verso l'Apennino
Brontolando il temporale.
Oh se il turbine cortese
Sovra l'ala aquilonar
Mi volesse al bel paese
Di Toscana trasportar!

Non d'amici o di parenti
Là m'invita il cuore e il volto:
Chi m'arrise a i dì ridenti
Ora è savio od è sepolto.
Né di viti né d'ulivi
Bel desio mi chiama là:
Fuggirei da' lieti clivi
Benedetti d'ubertà.

De le mie cittadi i vanti
E le solite canzoni
Fuggirei: vecchie ciancianti
A marmorëi balconi!
Dove raro ombreggia il bosco
Le maligne crete, e al pian
Di rei sugheri irto e fosco
I cavalli errando van,

Là in maremma ove fiorio
La mia triste primavera,
Là rivola il pensier mio
Con i tuoni e la bufera:
Là nel ciel nero librarmi
La mia patria a riguardar,
Poi co 'l tuon vo' sprofondarmi
Tra quei colli ed in quel mar.

E voi, a cosa associate la parola nostalgia?

Rebecca Luisetto

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