LE FIGLIE DEL CAPITANO - MARIA DUENAS
Un libro faticoso, lungo, a tratti difficile, ma che in pochi personaggi circoscritti in un unico quartiere riesce a mettere in scena il sentiero tortuoso della vita. Le figlie del capitano di Maria Duenas è la lettura con cui ho cominciato il nuovo anno e devo dire che forse è stato il tempo più appropriato per assaporarne pienamente il significato.
Tre sorelle e la loro madre, originarie dalla Spagna, vengono trascinate a forza nel continente dove, nei primi anni del Novecento, sembra che tutti i sogni possano essere realizzati, l'America. Proprio qui il padre, guidato da un egoismo maniacale che lo porta a inseguire i propri desideri senza pensare alle conseguenze per la sua famiglia, decide che queste donne dovranno rifarsi una vita aiutandolo a portare avanti il ristorante da lui aperto: El Capitàn. New York, tuttavia, non le accoglie a braccia aperte e l'improvvisa morte del capo famiglia le lascia in un mare di debiti e prospetta loro un orizzonte di sofferenze.
L'aspetto che più colpisce del romanzo, però, è la tenacia delle figlie. Quella che contraddistingue le sorelle Victoria, Mona e Luz Arenas rispetto alla madre che fin dal principio si nutre dell'odio per quella nuova terra, che le ha portato via ogni cosa. Nel corso della storia vengono narrate le vicissitudini di ognuno di loro, sogni infranti, speranze svanite e amori fasulli che le conducono verso un buco nero che sembra non finire mai. Piano piano si riprenderanno le loro piccole rivincite che, tuttavia, non rimargineranno le ferite che quella città ha provocato nelle loro anime.
Il filo rosso che traccia ogni singola pagina è la forza, pienamente femminile, che trascina con fatica il carro dell'esistenza umana. Da questo punto di vista non posso dire altro che l'autrice sia stata fenomenale.
Rebecca Luisetto
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