ODISSEA



 
L'ODISSEA 

Se ricercate la parola "Odissea" tutto quello che la rete vi sa dire è che in sostanza essa è uno dei due grandi poemi epici greci attribuiti ad Omero. Vi svelerò dunque il fatto che questo è solo una misera briciola di ciò che si può dire su di essa.
La lettura di quest'opera , pur essendo un capolavoro,  non è certo oscura o astrusa, tanto che alcuni passi potrebbero essere raccontati anche ai più piccoli. Alcuni mi condanneranno, ma quello che intendo è il fatto che essa sia totalmente appassionante ed istruttiva. Il viaggio di Odisseo non è noto a chiunque e per questo secondo la mia opinione è di dovere leggerlo nell'arco della propria vita. 
L'opera comincia con la frase " l'uomo dai molti percorsi", infatti quello del protagonista Odisseo non è un semplice viaggio, ma è appunto un percorso avventuroso tra i vari luoghi che questo mondo inesplorato rivela. Subito dopo vi è l'introduzione di un personaggio fondamentale, ovvero Telemaco ,suo figlio. Il fatto interessante sta nell'intreccio dell'avventura del padre e del figlio che si cercano reciprocamente causando la sofferenza di Penelope. Quest'ultima , madre e moglie, non viene rappresentata come passiva alle sventure, ma ella è astuta e riesce ad ingannare i Proci, mantenendosi così pura per il ritorno del proprio compagno. Il fatto che questa figura femminile utilizzi un'attività da casalinga ordinaria per creare uno degli inganni meglio riusciti di sempre, ci rivela che Omero dava grande importanza all'ingegno (es. Cavallo di Troia). Quindi, dal libro V in poi, si torna a parlare di Odisseo che grazie a Zeus riesce a partire dall'isola di Ogigia per poi raggiungere naufrago la terra dei Feaci. In quest'isola l'eroe viene accolto a palazzo e racconta la propria avventura cominciando dalla caduta di Troia. Da questo momento in poi la lettura diventa più scorrevole e si viene catapultati in un'epoca totalmente diversa dalla nostra, ma estremamente appassionante: ci immaginiamo i lotofagi, i mastodontici ciclopi , la figura di Eolo, i lestrigoni , la maga Circe e l'ambientazione dell' Ade. Dunque è evidente che l'opera non è assolutamente noiosa come appare. Sicuramente l'incipit può essere faticoso, ma dal racconto di Odisseo in poi non potrete rimanere estranei a un tale coinvolgimento. Due sono gli aspetti di maggior interesse: il primo sta nella commistione di elementi macabri, come la strage dei proci, all'elemento romantico, come il riconoscimento di Odisseo da parte di Penelope; il secondo è la continua presenza dell'intervento divino che non appare surreale, ma in perfetta armonia con la storia narrataci. Infine Omero conclude sapientemente l'opera con la figura dell'eroe che riesce a riappacificare il popolo grazie all'intervento di Atena, dunque con una concordia generale. 

Rebecca Luisetto

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