LOLITA - VLADIMIR NABOKOV


Oggi nel momento in cui sentiamo citare il termine "lolita" sappiamo che sta ad indicare un'adolescente sessualmente precoce, o ad ogni modo molto provocante ed attraente. Il fatto che sia passata nel linguaggio comune questa definizione è merito del grande successo del romanzo di Vladirmir Nabokov. Questo racconto venne molto amato in passato e ancora oggi, anche se personalmente non l'ho adorato. Dal punto di vista della tecnica e dello stile narrativo non si può certo mettere in dubbio le capacità dell'autore: i dialoghi sono coerenti, il linguaggi ricchi di pathos e vi è una particolare sensibilità poetica sopratutto quando si tratta di ammirare la giovane Lolita. Nella parte centrale, invece, la narrazione scorre lentamente e molto spesso diventa tale da farci chiudere il libro con un sospiro di rassegnazione. Per quel che riguarda il contenuto è necessario che io parli in modo soggettivo, ovvero personalmente l'ho trovato un argomento sconvolgente e assolutamente inquietante. La storia racconta di un professore di letteratura francese che in sostanza viene colpito da un'ossessione morbosa per una ragazzina di 12 anni, tanto che si sposerà con la madre di lei per starle accanto. Quest'uomo è chiamato Humbert Humbert, il quale cerca di catturare con la simpatia il lettore, essendo lui stesso a narrare la propria vicenda, ma alla fine del romanzo confessa essere un maniaco. Lolita , comunque, non è da sottovalutare; infatti conosce il proprio potere nei confronti dell'ammiratore, provoca lei stessa l'uomo e nel momento in cui scappano insieme lei riesce a fare tutto ciò che ordina, poichè, appunto, tiene in pugno il proprio "sequestratore". L'aspetto che maggiormente non riesco a tollerare è il fatto che si descrivano pensieri scabrosi e volgari riguardo ad una bambina, la cui giovane e spensierata età viene strappata via. Dunque non mi pento di averlo letto perchè non credo si possa giudicare senza sapere, ma di certo non sarò io a consigliarvi un tipo di lettura il cui genere mi disgusta. 

Rebecca Luisetto



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