SE QUESTO È UN UOMO - PRIMO LEVI
Se questo è un uomo è l’analisi della disumanità. Primo Levi, che erroneamente viene ricordato come semplice testimone dell’Olocausto, in realtà in queste pagine mette in atto un’analisi antropologica dell’uomo e del suo comportamento in un ambiente estremo come quello del lager nazista.
Questo romanzo mostra il trauma storico della Seconda Guerra Mondiale come il protagonista di una generazione che lo ha subito in diverse declinazioni, in particolare si analizzano gli uomini rinchiusi nei campi di concentramento, sottoposti a condizioni fisiche e psicologiche bestiali.
L’analisi si divide in capitoli che diventano degli approfondimenti sul comportamento che si scatena in ogni situazione nata con l’intento di disumanizzare l’individuo. Levi riordina in maniera cronologica gli eventi, ma non cerca di ricostruire passo per passo la vita tra il filo spinato, si concentra piuttosto a raccontare episodi separati che hanno segnato la memoria dell’autore.
L’aspetto interessante è che nel narrare questi eventi mostra quanto possa essere decisiva la forza mentale dell’uomo che cerca di mantenere la dignità di essere umano nei piccoli gesti, anche quando tutto sembra ridurlo a cosa. Impressionante anche la strategia che viene scatenata dal proprio cervello quando la sopravvivenza bussa alla porta.
Un libro che segna le anime e che impedisce al lettore di rinchiudersi in una memoria storiografica, conducendolo invece verso un ragionamento a dir poco stupefacente, che tocca il campo scientifico, psicologico, sociologico e antropologico.
Rebecca Luisetto
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