PAGINE DI UN TEMPO CHE NON PERDONO LE PAROLE


Tutto nasce per caso, come capita spesso all'inizio delle storie più appassionanti che ci legano a quelle pagine fino a quando l'inchiostro non finisce. 

Ero sulla riva del Lago di Garda e passeggiavo tra le vie di un paese, quando mi sono ritrovata di fronte ad un negozio che aveva pile infinite di libri di ogni genere ed epoca. Centinaia di romanzi, saggi e opere teatrali che stavano in precario equilibrio. Impilati qui e lì, dentro e fuori dalla vetrina. I prezzi andavano a zone, sulle cassette quelli più economici e sugli scaffali quelli che, invece, di prestigio ne avevano ancora così tanto da potersi ritagliare uno spazio tutto per loro. 

Un signore affaccendato li metteva in ordine, li sfogliava e li spostava secondo uno schema chiaro solo alla sua mente. Mi innamorai subito e ancora mi par di sentire quell'odore di lago che si mescolava a quello delle pagine antiche, sfogliate migliaia di volte e toccate da innumerevoli dita. 

Mi conquistò subito un libro: "Lettere d'amore" di Ugo Foscolo. Faceva parte di una collana intitolata "I classici azzurri" della casa editrice Cremonese - Roma. Una prima ristampa del 1958, curata da Ferdinando Carlesi. Era nelle mie mani prima che me ne rendessi conto. Non aveva nulla in realtà di particolare, la copertina era colorata di azzurro e sul dorso riportava solamente il titolo, l'autore e la posizione nella collana. Tuttavia, mi bastò lanciare un veloce sguardo tra le pagine e mi innamorai di quelle lettere. Oggi, dopo cinque anni da quel primo incontro, è ancora il protagonista sul mio comodino. 


Da questo momento in poi nasce la mia passione per i libri datati, quelli lasciati in un angolo, perché non hanno più la loro sovraccoperta dai colori vivaci, le pagine non sono più candide e tra di loro faticano a rimanere legate. Però, proprio quelle pagine, hanno qualcosa che i libri di oggi faticano a trasmettere. Sono stati rilegati con il cuore, con l'anima e con il sudore di chi, qualche tempo fa, credeva nel potere dei libri ed era convinto nella forza delle storie che raccontavano. Così, ogni volta che un mercatino me ne dà l'opportunità, mi perdo in questi libri e, ogni tanto, qualcuno di loro viene a casa con me. Un amico fedele. 


Queste pagine ingiallite, le poche che fanno parte della mi libreria, mi ricordano ogni giorno che qualcosa, qualunque essa sia, può essere resa unica se nel farla ci si è messo il cuore di mezzo. Infatti, nonostante il tempo, questi libri non perdono le parole che contengono e giorno dopo giorno combattono per rimanere in vita ed entrare nell'animo di chi li incontra. 

Rebecca Luisetto

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