Riguardo a questo libro tutto si può dire, ma non che esso sia ingenuo. Il piccolo principe dovrebbe essere letto almeno due volte nella vita: quando si è bambini insieme ai propri genitori e quando si è genitori insieme ai propri bambini. Questo racconto, infatti, ha la capacità di essere inteso più dai bambini che dagli adulti, non solo è ricco di insegnamenti, ma diviene spunto per profonde riflessioni. Il viaggio del piccolo principe è la metafora dell'esistenza: incontra personaggi strani e particolari, i quali incarnano i vizi e le virtù di ogni uomo. La cosa essenziale, però, è il fatto che questo bambino sta crescendo come ogni altro, ma allo stesso tempo conserva l'innocenza dell'età infantile. Egli non si fa trasportare dall'indifferenza e dalla freddezza dell'età adulta, presta attenzione alle piccole cose e fa domande su ciò che ognuno di noi tralascia. Un aspetto importante è che l'autore sembra presentarci la curiosità come qualcosa di estremamente importante, una caratteristica che è evidente da bambini, ma che deve esserlo anche negli adulti. Personalmente lo trovo un racconto talmente semplice da risultare estremamente originale. La creatività e la purezza del fanciullo si interseca con la superficialità del mondo adulto e ci insegna i valori da mantenere nella propria vita tra cui vi sono l'armonia e l'amore. Nulla mi ostacolerà dall'affermare che questo libro sia certamente una favola per l'aspetto educativo che trasmette, ma in essa vi è un'ingrediente fondamentale: la poesia. Leggetelo tutto d'un fiato prima di andare a dormire e svegliatevi il mattino con la curiosità di scoprire l'essenziale, esso è invisibile agli occhi.
Rebecca Luisetto
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