IL RIFUGIO - GRAZIA DELEDDA
Una tristezza reale mi ha invaso lungo tutto il racconto e alla chiusura di queste pagine un enorme voragine si è aperta nella mia consapevolezza. "Il rifugio" di Grazia Deledda narra delle persone infelici e della loro incapacità di poter cambiare il loro destino, nonostante tutte le fortune che hanno incontrato lungo la loro esistenza.
Al centro della narrazione c'è Alys, una principessa che vive in un castello, immersa nella ricchezza e nel lusso che il suo principe le regala quotidianamente. Tuttavia c'è qualcosa che la turba, una continua insoddisfazione. L'unica cosa che le accende il sorriso è il costruire fiori di carta, tanto belli quanto finti e vuoti, anche se le sembrano piacere molto di più di tutti quelli pieni di colore e di vita che costellano la tenuta.
L'aspetto che rende ancora più curiosa questa storia è il fatto che Alys dovrebbe essere ancora più contenta della sua vita da principessa, dato che la sua infanzia si è svolta in una dimensione povera in compagnia solamente della nonna. Sarà proprio quest'ultima a chiedere spiegazioni in merito al modo in cui conduce le sue giornate, che appaiono vuote e senza senso. Così, dopo alcune battute scambiate, il lettore può capire che un motivo a tutta quella tristezza e infelicità è presente: Alys non è innamorata ed è consapevole che non si innamorerà mai.
Si tratta quindi di una fiaba malinconica, dal sapore amaro, che ci regala però una forte consapevolezza, quella che alcuni esseri umani, nonostante tutto, non riusciranno mai a raggiungere un'esistenza felice.
Rebecca Luisetto
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