LA FATTORIA DEGLI ANIMALI - GEORGE ORWELL


Era da tanto tempo che volevo leggere questo racconto e finalmente ho trovato una giornata da dedicargli interamente. La fattoria degli animali è, senza ombra di dubbio, uno dei classici più amati del '900 e questo per vari motivi. Innanzitutto perché riesce a condensare in sé sia la satira che la riflessione. Infatti, se da una parte fa ridere il fatto che gli animali obbediscano a delle leggi che non riescono nemmeno a leggere, dall'altra è estremamente grottesca la rappresentazione di una società che non capisce i precetti a cui si sottomette e che crede di seguire la via migliore prendendo ad esempio un singolo. Però, l'aspetto che ci fa rabbrividire maggiormente è che questa società dovrebbe basarsi sull'uguaglianza tra tutti gli animali senza che alcuno possa emergere come superiore o più capace. Questa è l'illusione di un gruppo di animali che si ribella al contadino Jones per avere la dignità di sostenersi da soli, essendo liberi e cibandosi delle proprie fatiche. Purtroppo, come ho anticipato, qualcuno riesce ad emergere, ossia il maiale Napoleone. Pur non definendosi capo, assume tutti i comportamenti peggiori di questa figura e alla fine aggiunge a questa etichetta anche il fatto di essere diventato padrone dei propri compagni, decidendone addirittura il destino. Un elemento che ancora di più ci fa dire che è un libro che porta alla riflessione è il fatto che effettivamente questo è il racconto allegorico della storia reale di un totalitarismo novecentesco: il comunismo e la società russa. Consiglio vivamente questa lettura, dato che rende meno pedante la conoscenza del nostro passato e aiuta a capire profondamente le dinamiche del totalitarismo. George Orwell è un grande autore che merita il proprio successo e qui ce lo dimostra pienamente. 

Rebecca Luisetto 

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