FIORI SOPRA L'INFERNO - ILARIA TUTI


Tutto inizia con un appuntamento del tè dei libri della Libreria Palazzo Roberti, quando ci viene proposto questo titolo, che fin da subito attrae. Premetto che non amo i Thriller ma se non dicessi che ho amato questo libro mentirei spudoratamente. Pagina dopo pagina la fitta descrizione come il bosco ai confini del paese di Travenì ti ingloba in sé e non ti lascia più andare. Tutte le storie si intrecciano verso un fine comune e l'illogicità che sembra esserci nei primi capitoli viene poi trasformata in spaventosa realtà con un turbinio di scoperte nelle ultime parti del libro. Non è facile condensare in poche parole ciò che scava l'animo in una modesta quantità di pagine, di sicuro possiamo definirlo "psicologico". Questo perché non si sofferma a spiegare i movimenti e i pensieri dei personaggi, ma perché li indaga e ne ricerca le cause, riuscendo poi a farle intuire al lettore. Non si può poi non nominare la vera protagonista del libro, il commissario di polizia Teresa Battaglia. Una donna unica, che usa il lavoro come maschera per la sua sofferenza lacerante, che giorno dopo giorno la consuma fino a far diventare il dolore astratto in una triste e vera condizione fisica. Non lei in quanto perfetto commissario, ma lei in quanto donna viene analizzata per la capacità unica di affrontare la vita e di capire. Perché lei non solo analizza i peggiori esseri umani che vivono sulla terra, ma capisce le cause, le motivazioni, li analizza e li risolve. Un solo sguardo le basterà per riconoscere nel numero 39 che l'esistenza senza amore non si può chiamare vita. Per essere il primo libro di Ilaria Tuti direi che "Fiori sopra l'inferno" è un vero capolavoro che ha saputo unire in modo eccelso fantasia, psicologia e storia.

Rebecca Luisetto

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