LA MANDRAGOLA - MACHIAVELLI

La Mandragola si può descrivere con una sola parola: sorprendente. Machiavelli, allontanatosi dalla vita politica, si cimenta nella stesura di una commedia in cinque atti che non solo riesce alla perfezione, ma diventa un vero e proprio capolavoro della letteratura italiana. Per quale motivo? Perchè è eterna. In essa l'autore si rivela essere "figlio" di Plauto e di Boccaccio, ovvero la trama realistica giocata sulla beffa deriva dalle novelle bocacciane, mentre il modo in cui organizza la storia è sicuramente tratto dai meccanismi della commedia antica. Personalmente è stata una delle opere consigliatemi al liceo che ho riletto in seguito e mi ha dato molta soddisfazione. Questo libro anche 
500 anni dopo stimola il riso. Machiavelli è in grado di dare voce al suo lato pessimista, il quale viene nutrito continuamente dai vizi degli uomini, ma ad ogni modo riesce a non farlo trasparire troppo e lo si capisce solo dalla satira tagliente con cui affronta l'argomento.
Un aspetto interessante dell'opera è che in precedenza aveva definito l'antropologia del potere con l'opera del Principe, mentre ora definisce l'antropologia della realtà quotidiana attraverso il dramma. In sostanza è sempre l'utile che stimola l'uomo ad agire: Callimaco per il solo scopo di trarre piacere da una bella donna tramerà un piano perfido nei confronti di lei e del marito, sfruttando i punti deboli del loro rapporto e riuscendo così nella propria missione. 
Dunque credo sia un'opera che debba essere letta, soprattutto per conoscere lo sguardo ironico e disilluso di Machiavelli con cui guarda al mondo che lo circonda. Inoltre ci aiuterà a guardare le nostre realtà con uno sguardo maggiormente critico. 

Rebecca Luisetto

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